E questo momento aureo si compie nella casa corpo che per spazialità e qualità temporale - è contiguo al nostro ambiente interno.

La porta di casa può definirsi il grado zero delle soglie
In quanto piano della trasformazione degli habitat comportamentali
Questi noi rileviamo e poniamo alla base del nostro performare

Nell’esperienza attoriale in performing ognuno si affaccia sull’ambiente interno dell’altro- in genere i padroni di casa – senza violarne la momentanea sollecitazione all’essere in between, al comportamento innovativo che in genere si manifesta in tutti noi, ma soltanto in alcuni momenti viene messo a disposizione per una ricaduta socializzata.

Questi momenti sono quelli della festa

Il lavoro attoriale del performer si delinea come un cut up comportamentale che riporta l’abitante interno dalla condizione alienata a quella di alieno
Dal vissuto alienato e dal sistema degli oggetti il performer trae la grammatica dell’azione che si svolgerà e il concept cioè la cifra costante di quel vissuto familiare o singolare che diverrà il leitmotiv dell’evento e il tema della rappresentazione che noi definiamo live set art

Il live set art è un evento plurimediale concepito per moduli.
Artisti e performer sviluppano il proprio lavoro secondo le modalità specifiche
dei media utilizzati(video, performance, danza, reading, musica,arti visive etc.)
e a partire dalle proprie competenze specifiche sul concept comune:
riflettere sulle dinamiche abitative degli spazi e sul vissuto degli abitanti interni.

Il concept di un evento artistico di questo tipo - live set art viene sviluppato dal gruppo artistico in forma collettiva e creative common ed emerge dalla lettura della documentazione prodotta dal gruppo durante il sopralluogo filmato realizzato dalla troup di architetto, antropologo, ideatore, artista visivo e cameramen

Il lavoro attoriale del performer ha – quindi – un'unica costante: l’immersione del corpo all’interno dello spazio d’abitudine dell’abitante interno, la sua non è una rappresentazione ma una modalità comportamentale interattiva che fa emergere e stigmatizza gli aspetti inediti della realtà nota dell’abitante interno, rintraccia la serialità dell’habitus quotidiano e glielo restituisce. Ritualizzato durante l’evento e alleggerito dopo l’evento come semplice campo delle procedure

Performare dunque ha prodotto uno spazio liberato nel senso che la testualità gestuale e mimica del comportamento ordinario è stata manomessa: un ripostiglio è diventato lo spazio abitato da una dea dei boschi, una finestra sul muro di fronte un cinema arena e una lampada
è divenuta un pendolo e ogni ambiente – oggetto – presenza, hanno rivelato nuove possibili funzioni e la loro memoria si è espansa e ha mostrato nuove possibilità
In questo senso siamo soliti dire che :”Performare significa liberare lo spazio dalle barriere create dal diritto di proprietà”.

Le barriere create dal diritto di proprietà ad un certo punto non erano più soltanto i muri pagati a caro prezzo dei nostri appartamenti, ma porte e finestre chiuse che impedivano il flusso tra esterno e interno che nelle civiltà rurali si svolgeva in corti e cortili. Le pratiche di controllo sociale operanti nel tessuto urbano facevano arretrare la casa e i suoi abitanti dietro porte blindate e telecamere di controllo e suggerivano di barricarsi per il terrore dell’invasione nemica, l’estraneo e lo sconosciuto. Dinamiche abitative speculazione edilizia
Facevano il resto

Nella nostra idea di performance lo spazio teatrale è la casa corpo dove gli ambienti diventano organi e i corpi che li abitano il sangue, per questo noi parliamo di corpo performante perché nella dinamica partecipativa _in between _messa in atto nell’evento LIVE SET ART gli ospiti stessi divengono tali come nella ritualità della festa
Ogni casa viene esplorata: le porte tornano passaggi, i muri spazi perimetrali
Ogni corpo casa fa parte di una piccola mappa, rientra in un percorso urbano e in una mappatura più ampia.

annina di oronzo
per O.S.I. occuparespazinterni